venerdì 11 maggio 2012

Parole: "sfigato". Dedicato a un amico Logico

Ho voglia di scrivere a lungo sulla manomissione delle parole, attuata di questi tempi scientificamente.  
Berlinguer dice: «La forte espansione scolastica non è stata accompagnata, come in altri pezzi d’Europa, dal passaggio da un sistema fondato sulla conoscenza a uno centrato sull’apprendimento." (corriere.it 8 maggio)
Questa frase non vuol dire nulla. È solo un modo di far accettare cambiamenti che servono a chi vuol cambiare le forme sociali e culturali di una comunità, di un paese, di una nazione. Tornerò sul tema della scuola, ma ora vi presento la riflessione sulla prima parola che ho scelto: "sfigato" o "perdente" , pubblicando lo status fb di Federico Mantile, che ho letto stamani. 
Voglio usare le sue parole  per creare un giusto alone italiano  attorno al termine "sfigato", che cancelli quello imposto dalla visione americana della vita.  Che "sfigato" definisca un insieme di  persone del genere che leggerete qui sotto, e che sono la forza morale, creativa e libera di un paese! I "vincenti", che ne sono di norma l'espressione contraria, sono soggetti che rincorrono il potere attraverso la disuguaglianza sociale, la prepotenza, lo sfruttamento, l'aridità personale e morale.
Io sono sfigata. Lo rivendico e me ne vanto.

{status di federico mantile}

Nel corso degli anni ho individuato [...] una struttura di personalità forte e dotata di sensibilità, creatività, empatia e intuizione, che ho chiamato personalità creativa.

Le persone che possiedono una personalità creativa sono capaci di amare, di sognare, di sperimentare, di giocare, di cambiare, di raggiungere i propri obiettivi e di formularne di nuovi. Sono uomini e donne emotivamente sani. Gente che non perde mai il contatto con la propria anima, cioè con quella saggezza profonda e profondamente ingenua, capace di sentire vibrare la bellezza e l’impalpabile immensità della vita in ogni cosa. Le personalità creative conoscono istintivamente la realtà interiore che ispira le nostre scelte (sia nel mondo immateriale dei sentimenti sia in quello materiale della fisicità). Sono persone che, nonostante il bombardamento di messaggi volti a deridere la presunta illusorietà di tutto ciò che i cinque sensi non riescono a padroneggiare considerandolo soggettivo, non perdono mai la consapevolezza che proprio quella soggettività è indispensabile, per vivere con pienezza. Le personalità di questo tipo sono inscindibilmente connesse alla propria anima e in contatto con la sua verità. Queste persone coltivano la certezza che la vita abbia un significato diverso per ciascuno e rispettano ogni essere vivente, sperimentando così una grande ricchezza di possibilità. E’ gente che non ama la competizione, la sopraffazione e lo sfruttamento, perché scorge un pezzetto di sé in ogni cosa che esiste. Gente che non riesce a sentirsi bene in mezzo alla sofferenza. Gente incapace di costruire la propria fortuna sulla disgrazia di altri. Gente che nella nostra società non va di moda. Gente disposta a rinunciare, per condividere. Gente impopolare. Derisa dalla legge del più forte. Beffata dalla competizione. Gente capace di mantenere salda la consapevolezza che la vita non è fatta soltanto di materialità. Gente che, a dispetto dell’emarginazione, del disprezzo sociale e dell’impopolarità che ne deriva, non dimentica mai l’importanza di ascoltare le cose col cuore. Gente che non riesce ad adeguarsi alle regole del predominio, che non sa approfittare dell’ingenuità, che non possiede la prontezza e la malizia per prevenire l’astuzia dei furbi. Portatori di un sapere che non piace, non perdono di vista l’importanza di ciò che non ha forma e non si può toccare. Sono queste le persone che possiedono una personalità creativa. Persone ingiustamente ridicolizzate e incomprese in un mondo malato di arroganza, e che, spesso, si rivolgono agli psicologi  chiedendo aiuto. Ognuno di loro è orientato verso scelte diverse da quelle di sempre. E in genere hanno valori e priorità incomprensibili per la maggioranza. Non seguono una religione, ma ascoltano con religiosa attenzione i dettami del proprio mondo interiore. Sanno scherzare, senza prendere in giro. Sono gente che non trascura il codice dei sentimenti. Gente che bazzica l’immateriale. Gente che paga sempre di persona il prezzo delle proprie scelte e preferisce perdere, per non prevaricare. Gente fatta così. Poco ipnotizzabile. Poco omologabile. Poco assoggettabile. Gente che non fa tendenza. Forse. Di certo, gente che preferisce sopportare il dolore piuttosto che barattare la dignità. Gente poco normale, di questi tempi. Gente con l’anima.

9 commenti:

  1. L'amico logico non può non notare subito una contraddizione nella presentazione dello strizzacervelli delle personalità creative, persone capaci di amare, di sognare, ..., di sentire vibrare la bellezza ... connesse alla propria anima ... e "che, spesso, si rivolgono agli psicologi chiedendo aiuto". Si rivolgono agli psicologi ?! Non sono felici? Le persone che ho conosciuto che si avvicinano a questa descrizione lo sono, e sono felici.
    Al

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  2. eh, avere un amico Logico che legge sarà dura, ma sono proprio contenta di avere qualcuno che mi bacchetta sulle dita come fa la mia maestra di canto se cerco di barare!
    direi , Al, che bisognerebbe cominciare dal cercare una definizione condivisa di felicità, da bravi formalisti. quando l'ho fatto - perchè ci sono passata da quello stadio - mi sono arenata quasi subito sulle spiagge del libero arbitrio, che a ben guardare le ricerche neuroscientifiche più recenti, sembra avere veramente pochissimi gradi di libertà.
    direi la felicità non è uno stato che si raggiunge quando si fanno le scelte giuste, come quando si arriva correttamente alla fine di un calcolo, ma la reazione fisica di un corpo alla risposta dell'ambiente alle sue azioni. se l'ambiente mediamente ti "premia" sei felice, se ti rifiuta non lo sei. gli "sfigati" hanno quasi sempre segnali contraddittori dall'ambiente e le personalità meno forti a volte sono spiazzate da risposte molto violente, perdendo sicurezza interiore. come sai, gli esseri viventi sono sistemi aperti, e in quanto tali, sfuggenti alle misurazioni e alle categorie ordinarie.

    questo è solo l'inizio di un possibile post, chi ha voglia di continuare a commentare e a dare contributi è benvenuto!

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  3. Sintesi: Le persone che possiedono una personalità creativa sono capaci di... VIVERE! Bene, ora il più à fatto!! ... basta definire VIVERE... basta definire ANIMA... basta definire REALTA' INTERIORE... azz!! Mi rimangio quanto detto: era meglio dire IL MENO E' FATTO. Anche perchè se per caso si arriva a definire in maniera UNIVERSALMENTE ACCETTATA (da soggettivo a oggettivo)il definibile, dopo i soloni, i docenti saccenti, i demiurghi, i politici.... a che potrebbero servire? Basterebbe, dopo, solo un po' di sana ACCADEMIA....

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    1. vedi, Paolo, che casino creano le parole? se fossimo animali vocianti ma non parlanti, come i cani, ad esempio, o le scimmie, avremmo canoni di felicità abbastanza prevedibili.... continuo il discorso nel post di oggi, vai a leggerlo.

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  4. Ecco, l'universalmente accettato, dal soggettivo all'oggettivo, è possibile solo nella scienza e nel modello scientifico.
    nel campo dell'uomo, del suo corpo e della mente che ne fa parte, i modelli sono veramente ardui da costruire, anche se l'intuizione aiuta.
    fa effetto vedere come in Aristotele si possano ritrovare considerazioni riproposte oggi dalla scienza. tutto ruota attorno alle parole e al loro significato. le Parole, enti mentali che possono pesare su di noi come macigni reali. le parole, che sembrano certe una volta create ma che tradiscono, si svuotano e si riempiono di connotazioni diverse senza che ce ne sia coscienza. le Parole.... ne parlerò a lungo, a pezzettini come si sta facendo ora.

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  5. Sono rimasto colpito dal legame tra felicità e libero arbitrio, non ci avevo mai pensato, in effetti. Potresti scrivere qualcosa in merito?
    Grazie
    Luigi

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  6. ci proverò, Luigi, ma non prometto di riuscirci, il tema è davvero complesso.
    buon lavoro a te e ai tuoi studenti.

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  7. Carla Sale Musio at 12:01 archiviato in Psicologia,Psicoterapia e taggato: anima, personalità creativa
    Fino ad oggi, lo studio della psicologia clinica si è interessato prevalentemente alle
    patologie della mente.
    Prendendo le mosse dalla psichiatria, gli psicologi hanno focalizzato la loro attenzione
    sui comportamenti sbagliati, occupandosi poco delle personalità che invece sono
    adeguate e capaci.
    Purtroppo, però, essere emotivamente sani in un mondo malato genera dolore
    e, come psicoterapeuta, incontro spesso persone dotate di un’ottima salute mentale ma
    sofferenti, a causa della patologia (sociale) in cui vivono immerse.
    io non sono normale: IO AMO » GENTE CON L’ANIMA http://carlasalemusio.blog.tiscali.it/2012/03/03/gente-con-lanima/
    1 di 9 12/05/2012 08:44
    In

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    1. Grazie Federico. Quello che vedete sopra è l'esatto riferimento dello scritto che ho riportato nel post e che Federico ha segnalato su fb.

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