sabato 19 maggio 2012

aspettando la "molteplicità" -2- l'intruso

...insomma, per riprendere il discorso cominciato nel post -1-, ho come l'impressione che il pensiero stia alla matematica come l'osservatore sta al fenomeno fisico osservato: entrambi sono intrusi che con la loro presenza modificano l'oggetto su cui si applicano.
Pensare la matematica vuol dire inquinarla?

2 commenti:

  1. Una melanzana alla parmigiana con più o meno sale, più o meno piccante, più o meno arrostita ... è ancora una melanzana alla parmigiana? Osservare, pensare, sentire ... è CONDIRE DI SE' l'oggetto della nostra attenzione. Il 2+2 pensato da me è diverso dal 2+2 pensato da te (e di questo io ringrazio il Padreterno!!), però fa sempre 4. PAROLE ... individuale e collettivo (o generale) sono parole ... sono CONVENZIONI e come tali sono inevitabilmente approssimate. Non puoi vedere TUTTA una retta, ne puoi vedere solo una sua approssimazione. Ma il concetto di retta lo puoi "vedere" e pensare nella sua interezza, solo che così facendo lo "condisci" di te. Il buon Ugo Spadoni di liceale memoria usava dire "... in quanto tale", esorcizzando così l'individuale rendendolo generale.

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    1. ... me lo ricordo lo Spadoni, professore di filosofia che quando cercavo timidamente di argomentare alcune mie idee mi diceva brusco "lascia stare, ne sai troppo poco". aveva ragione, ma ancora non approvo. però ne ho un ricordo positivo.

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