Il laboratorio*, svolto
in una scuola, può essere tenuto dal solo insegnante di matematica - versione corta - con sporadiche
apparizioni in classe dell’insegnante di musica. In questo caso il docente di musica, al pianoforte, presenta
esempi di intervalli suonando due note insieme o una dopo l’altra, o brani
interi, aiutando la lezione e la presentazione del collega di matematica.
Caso diverso è quello in cui – versione lunga – entrambi i docenti svolgono un
programma parallelo, nel quale, dopo la presentazione della musica come
linguaggio delle emozioni e degli intervalli musicali come strumenti di questa comunicazione emotiva, il docente di matematica si rivolge ai rapporti,
alle proporzioni, alle frazioni, ecc…, applicandoli agli intervalli musicali,
mentre il docente di musica, separatamente, addestra gli studenti ed eseguire brani vocali e strumentali che formino
un percorso tra emozioni diverse comunicate attraverso una giusta composizione musicale.
In Certosa abbiamo
seguito la seconda strada, ma io ero attiva in entrambi i rami del laboratorio, affiancata egregiamente da due esperti** nel campo musicale che hanno addestrato il gruppo di studenti. Il mio apporto è stato, oltre la presenza e la partecipazione attiva, quello di ideare il percorso vocale e recitativo da proporre agli studenti. Recitativo, si, perché fare musica è anche recitazione e narrazione delle emozioni che si cantano. Era ben presente questo quando, parlando di opera, si diceva "il recitar cantando", ma oggi questo senso profondo non mi sembra rimasto nella coscienza collettiva.
A dopo, ché oggi è domenica e io son donna. i fornelli mi aspettano. E lo dico con piacere perché sono libera di sceglierli, i fornelli, se volessi continuare a scrivere potrei farlo, in casa si attiverebbe subito un uomo al mio posto. Ma per me la cucina è una attività di gruppo come la musica e l'insegnamento e mi attrae. Che ce posso fà?
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* vedi post precedenti
**Andrea e Bruce Borrini, dell'Associazione Culturale (no profit) Res alla quale appartengo anch'io, rispettivamente figlio e marito, che hanno prestato la loro opera nell'avventura, in qualità di volontariato.
Mi sembra tutto molto interessante, aspetto la parte matematica, mi crea molta curiosità.
RispondiEliminaComplimenti
Luigi
grazie luigi, ma avverto: sono lenta a postare.
RispondiEliminami faranno piacere pareri e critiche costruttive.
un saluto.